mercoledì 22 luglio 2015

sempre più botte


22 luglio. Stanotte i Carabinieri del NORM di Cassano d'Adda presidiavano un posto di blocco nella centrale Via Mantegna. Un diciannovenne di origine albanesi alla vista dei colleghi ha abbandonato l’auto, una Opel Zafira appena rubata a Segrate, e ha tentato di fuggiere a piedi. Quando i carabinieri sono riusciti a raggiungerlo, li ha aggrediti con un livello tale di violenza da stupire gli inseguitori che sono riusciti a fatica ad ammanettarlo solo dopo un'aspra colluttazione. 
--- ----- ---


Lecco, 20 luglio 2015 – Stanotte intorno alle 2 era in sella ad uno scooter ma senza la patente in tasca. Quando i carabinieri lo hanno scoperto ne ha aggredito uno a bastonate. Per questo un cittadino marocchino di 54 anni, incappato in un posto di controllo è stato arrestato con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, mentre il suo motorino è stato sequestrato. Il militare assalito invece è finito all’ospedale per le lesioni riportate. Il motociclista irascibile verrà processato per direttissima.
 --- ----- ---
Isabella Fantigrossi, per il "Corriere della sera.it", dichiara che più di 2.200 Carabinieri e Poliziotti sono finiti  in  ospedale per aggressioni  subite solo durante i controlli  effettuati  in  strada e non durante la gestione dell’ordine pubblico. Sono i dati registrati nel 2014 dall’osservatorio "Sbirri Pikkiati" dell’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale). E in 490 casi (il 21,6%  del  totale), l’aggressore ha fatto uso di armi come bastoni, coltelli, crick o della stessa automobile per  travolgere l'agente o il militare. I più colpiti sono  stati i Carabinieri,  con  il 48,9% delle aggressioni a loro carico (1.107 sul totale di 2.266). Le aggressioni sono avvenute soprattutto nel Nord  Italia  (970,  il  42,8%  del  totale).  Al  Sud  se  ne  sono  contate  740  (il  32,7%  del  totale),  al Centro 556 (24,5%). Secondo l’osservatorio ad aumentare sono stati, soprattutto, gli aggressori stranieri:  947  casi  nel  solo  2014,  quasi  la  metà  del  totale  (41,8%);  in  un  episodio  su  tre  gli aggressori  avevano  assunto  alcol  o  droghe.
"Gli  argini  di  contenimento  della  violenza dice Giordano  Biserni,  presidente  dell’Asaps, sono  sempre  più  deboli.  Tutto  questo  avviene nell’indifferenza pressoché totale dell’opinione pubblica e della stessa politica..." 




Umiliati ed offesi. Adesso basta!

  di Ettore Minniti (capitano CC in congedo)

Il personale delle Forze di Polizia, come ben ha evidenziato il Gen. Antonio Pappalardo, presidente dello Scudo/Supu, "... è stanco e sfiduciato per esser continuamente vilipeso, umiliato, offeso, processato per un nonnulla, indicato al pubblico ludibrio".
Costoro non possono ancora sopportare uno Stato assente, che non tutela adeguatamente coloro che sono deputati a tutelare i cittadini. Basta pensare che sono state 2266, lo scorso anno, le aggressioni nei confronti di poliziotti, carabinieri, agenti di polizia municipale, operatori delle altre forze di polizia e pubblici ufficiali durante i soli controlli su strada, escludendo quindi la gestione dell'ordine pubblico.  "Ogni 4 ore almeno un operatore di polizia finisce in ospedale, spesso con conseguenze invalidanti, fisiche e psicologiche, che lo accompagneranno per tutta la carriera", commenta il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni. "Gli argini di contenimento della violenza, costituiti dalle forze di polizia, sono sempre più deboli e corrosi", riferisce il Biserni, secondo cui "tutto questo avviene nell'indifferenza pressoché totale dell'opinione pubblica e  della stessa politica. Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri. Dopo l'argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante o ormai di fatto impunita".
E non c'è mai fine allo sconcerto e all'indignazione. Non ci sono parole per commentare quanto successo ad un giovane carabiniere toscano che, dopo l’arresto in flagranza di un tunisino sorpreso a rubare all’interno di una cartiera, è stato condannato in Tribunale per aver usato metodi troppo violenti nell’arresto. (...) Per il carabiniere una condanna per lesioni aggravate a 6 mesi di reclusione (con pena sospesa) nonché al risarcimento danni per 7500 euro e alla rifusione delle spese, 1750 euro più Iva, con pagamento in favore della parte civile di una provvisionale immediata di 3500 euro. Riteniamo che il carabiniere non è la sola vittima di questa ingiustizia, la vera vittima è quel "popolo italiano" in nome del quale si amministra la giustizia. Intanto, la cittadinanza si è stretta attorno al proprio concittadino in uniforme ed ha avviato una raccolta di fondi per sostenerlo nelle spese giudiziarie. Per come abbiamo appreso la notizia, è probabile che il carabiniere andava assolto perché il reato era ampiamente giustificato per aver agito nell'adempimento di un dovere. L'adempimento di un dovere o di un obbligo imposto dalla Pubblica Autorità è prevista nel codice penale italiano all'art. 51: "l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica Autorità, esclude la punibilità".
Chi, dunque, nell'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o dall'ordine di un superiore, abbia a compiere atti o fatti che integrino una fattispecie preveduta dalla legge come reato, non può essere punito per questo.

(...) Gli operatori di polizia si sentono sempre più soli: abbandonati da una classe politica disattenta, da una gerarchia distratta dalla progressione di carriera e da una magistratura che sembra aver perso l'orientamento. Una sensazione di disagio inarrestabile, estremamente pericoloso per la nostra collettività.
Ci chiediamo a che cosa servono 500 poliziotti in più nella città di Roma, dopo i giorni nefasti dell'invasione barbarica dei tifosi olandesi? Non saranno i maggiori controlli che renderanno il paese più sicuro. La sicurezza si determina con la certezza della pena e l'autorevolezza di coloro che sono chiamati a far rispettare le leggi (magistrati e poliziotti/carabinieri che lavorano all’unisono). (...) ci si auspica che gli uomini di buona volontà sappiano con urgenza sanare le ferite che si stanno producendo nel personale in uniforme e ridargli fiducia, motivazione e autorevolezza, in nome "del popolo italiano", prima che sia troppo tardi!


   ettore.minniti@gmail.com



Nessun commento:

Posta un commento